Patagonia

La Patagonia è terra di trekking, è nota per alcune delle più famose ed epiche storie di alpinismo, ha dato e ricevuto fama dal libro di Chatwin, è meta del turismo stile Lonely Planet. Lo spirito di chi ci va può quindi essere molto diverso, così come il ritmo con cui si decide di visitarla.

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Vivere e morire con dignità

Bellissimo libro edito inaspettatamente da una casa editrice specializzata in ciclismo – e trekking, recentemente. Il tema analizzato è quello della fine della vita, cercando delle risposte a queste domande dal punto di vista religioso, etico, legale e medico. Un libro delicato e raccomandabile.

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A zig-zag tra le vette del Corno Grande

Mentre la celebre traversata delle vette del Corno Grande presenta problemi di orientamento e richiede di scalare legati in cordata in alcuni tratti, questo che segue è uno zig-zag che, pur attraversando ambienti simili, non presenta problemi di orientamento (ci sono sempre i segni di vernice) e non richiede di scalare legati in cordata (ma occorre essere a proprio agio sul II grado e sapere scendere in corda doppia).

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Grande traversata elbana

Un itinerario con i piedi per terra e gli occhi nel mare: 4 tappe che percorrono tutta la cresta sommitale dell’isola d’Elba, da nord-est a sud-ovest. Ottimamente segnata, la GTE (grande traversata elbana) necessita solo di una cartina per essere percorsa.

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Peter Croft – Lisa Rands

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Gran Sasso, vie di IV e V

Nel cuore dell’Italia si nasconde una gemma preziosa: un angolo di Dolomiti incastonato nell’Appennino. Con una differenza non trascurabile: la roccia. Soprattutto sul Corno Piccolo, molto più affidabile che in Dolomiti. Sul Gran Sasso ci sono centinaia di vie: in questa sezione ne sono proposte alcune, con uno stile naive piuttosto che tecnico, ma la descrizione è sempre accurata e giustamente didascalica, così come la gradazione. Linee guida relazione e gradi

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Sentiero del Centenario – 7 fatti da sapere

La seconda macchina si parcheggia al rifugio/alberghetto di Fonte Vetica (ottima cucina abruzzese!) mentre la prima macchina si parcheggia circa 3,5 km prima del piazzale di Campo Imperatore, prendendo a destra una strada sterrata e lasciando la macchina dopo cinquanta metri (tavolo di legno da pic-nic). In mezz’ora a piedi tramite la sterrata si è a Vado di Corno (1924 m).

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Normality of a tragedy

09 January 2016

Andy Kirkpatrick

I clicked onto the Alpinist website on Tuesday night, one of those ‘screensaver’ sites you visits when your mind goes blank and you need something to do, clicking on Tumblr, BBC news or UKclimbing – sort of something to do before you have something to do.

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Jeff Lowe


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Errori frequenti in falesia

Lynn Hill arriva in catena, rinvia la corda, chiede di bloccare, e finalmente si stende all’indietro. Il volo è brutalmente imprevisto, solo per una serie di circostanze l’epilogo non è mortale. Dopo alcuni mesi di ospedale torna a scalare più e meglio di prima. Nella sua autobiografia Lynn Hill ricorda bene che, prima di iniziare il monotiro, aveva fatto l’otto e passato la corda nell’imbrago, ma non ricorda il motivo inspiegabile (distratta da un amico?) che le fece dimenticare di inseguire l’otto per chiudere il nodo.
Se è successo ad uno dei più forti climber di tutti i tempi, può succedere a chiunque. Proviamo, partendo da questo insegnamento, a stilare alcune regole di sicurezza in falesia, derivate dall’osservazione degli errori più frequenti.

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