Sentiero del Centenario – 7 fatti da sapere

La seconda macchina si parcheggia al rifugio/alberghetto di Fonte Vetica (ottima cucina abruzzese!) mentre la prima macchina si parcheggia circa 3,5 km prima del piazzale di Campo Imperatore, prendendo a destra una strada sterrata e lasciando la macchina dopo cinquanta metri (tavolo di legno da pic-nic). In mezz’ora a piedi tramite la sterrata si è a Vado di Corno (1924 m).

Da qui il sentiero sale al Brancastello (2385 m) e alle Torri di Casanova, quindi per sali e scendi e zig-zag (ma ci sono sempre i segni giallo-rossi) si arriva alla Forchetta di Santa Colomba (2290 m). Quindi Infornace e, dopo penosa salita sotto il sole, croce di vetta del Prena (2469 m). Siete appena a 3/5 del sentiero. Si scende per il versante nord (quindi faccia all’Adriatico, non a Campo Imperatore): la discesa dura appena mezz’ora ma è infida (presenza di nevai fino a giugno). Al termine della discesa, è il posto migliore per chi vuole piantare una tenda. Poi lungo “tornante” verso destra a prendere la dorsale che dal Vado di Ferruccio sale al Camicia. Il Vado di Ferruccio (2230 m) è l’ultima via di fuga possibile: infatti un sentiero scende alla vecchia miniera e da lì alla piana. Se si resta sul Centenario, c’è appunto da fare la lunga risalita al Camicia, il cui tratto peggiore è il famigerato franoso canalino. Dalla vetta del Camicia (2564 m) a Fonte Vetica (1632 m) sono almeno 90 minuti, anche di più se si è molto stanchi. Consigliabile affacciarsi sulla vertiginosa parete nord del Camicia, il cosiddetto “Eiger degli Appennini”.

1. Il tempo standard di percorrenza, soste incluse, è 12 ore. Prevedete nel time-table ulteriori 2 ore di margine in caso di imprevisti. Prudente avere con sé la torcia frontale.
2. Il sentiero è totalmente esposto al sole. Portate con voi un copricapo adeguato e il protettore solare.
3. Obbligatori almeno 3 (tre) litri d’acqua. Meglio ancora 4 (quattro). E sali minerali da sciogliere.
4. Il sentiero del Centenario non è una via ferrata. Ci sono però numerosi passaggi attrezzati (funi d’acciaio, scalette) tra le Torri del Casanova e il Prena, di cui alcuni privi da tempo di manutenzione. Portate: casco, imbrago, longe, guanti.
5. Alimentazione: mangiare poco e spesso. Cibi digeribili: pane, granetti, bresaola, frutta fresca, Enervit, miele, barrette energetiche, insalata di riso leggera.
6. Il sentiero è sempre sopra quota 2000, per l’80% del tempo sdrucciolevole, in alcuni passaggi esposto, a tratti di difficile orientamento: serve esperienza, un passo sicuro, consuetudine con questo tipo di ambiente.
7. Il periodo consigliato è luglio-settembre. Le previsioni meteo devono essere ottime. Altrimenti rinunciate.

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