La strada

Avrei scommesso sulla monotonia di questo libro e sulla sua tristezza, andando a patta.
Erri De Luca ha scritto In nome della madre (Feltrinelli, 2006) per raccontare la storia della madre – e del padre, soprattutto del padre – di Ieshu, nato a Bet Lèhem, pasta cresciuta in Miriàm senza lievito d’uomo. “Il bue ha muggito piano, l’asina ha sbatacchiato forte le orecchie. È stato un applauso di bestie il primo benvenuto al mondo di Ieshu, figlio mio”.
Nella prima notte insieme, Miriàm pensa al mondo che di fuori li aspetta, lontano dal calore animale che avvolge e protegge, ed immagina: “Che felicità sarebbe, nessun obbligo all’infuori di vivere. Finché dura la notte è così”.
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Viaggio in Himalaya

Il titolo è fuorviante. Molto più indicativo il sottotitolo: “Un agnostico, un comunista, un cattolico discutono durante un’ascensione nelle montagne dell’Hindu Kush”. In effetti nelle quasi 400 pagine del volume, lo spazio dedicato al racconto della spedizione alpinistica è assai ridotto, schiacciato dalla minuziosa cronaca delle frequenti e lunghe discussioni su religioni e civiltà.
L’impresa himalayana è del 1959, e sembra compiuta più da epigoni di Popper e Bobbio che da alpinisti, data la monocorde scaletta delle conversazioni in tenda: il comunismo e Dio. I dialoghi, per la lunghezza e la complessità, sembrano per altro ricostruiti a tavolino di recente piuttosto che recuperati da vecchi taccuini di pelle incrostata. Ed anche ammesso fossero stati di eccezionale interesse, sarebbe servita ben altra penna per farne letteratura. Insomma, un libro noioso.

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La vedova scalza

“Me lo portarono a casa un mattino di giugno, spoiolato e smembrato a colpi di scure come un maiale. Neanche una goccia di sangue gli era rimasta”. Inizia così la storia di Mintonia e Micheddu, la storia di un amore in Barbagia durante il fascismo. “Io non versai neanche una lacrima. Non per disamore, come pensò qualche limbipudia, e neanche perché avevo finalmente smesso di soffrire, come disse qualche bagassa vezza del vicinato di Pedi Pudios. Io piansi dentro, perché quello per mio marito era amore grande [...]“

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Storia dell’assedio di Lisbona

L’uomo più saggio che io abbia mai conosciuto non sapeva né leggere né scrivere. Alle quattro del mattino si alzava ed usciva nei campi, per prendersi cura delle mezza dozzina di maiali la cui fertilità sostentava lui e la moglie.
Inizia così, con il ricordo dei nonni, il discorso in occasione del Premio Nobel per la letteratura, assegnatogli nel 1998. Settantasei anni prima, José Saramago nasceva in uno sperduto paese del Portogallo, lasciato a quattordici anni, quando la famiglia si trasferisce a Lisbona.

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Mal di pietre

Parlo con così tanto ardore del libro di Niffoi La vedova   scalza  che una cara coppia di amici mi regala Mal di pietre.Leggo sulla quarta di copertina che Milena Agus, l’autrice, è nata a Genova e vive a Cagliari, dove insegna italiano e storia in un istituto tecnico. La Sardegna è quindi il collegamento tra i due libri, tra loro molto diversi. Leggo anche che il libro è  stato un caso editoriale. Decido  allora di saperne di più.
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Spingendo la notte più in là

Mario Calabresi racconta l’intreccio di tre corde.
La prima è il suo paese, l’Italia, con la propria storia, dominata negli anni ’70 dalla violenza.
La seconda è la famiglia Calabresi, vicenda personale e vicenda collettiva, quella delle vittime del terrorismo.
La terza è un bambino orfano a due anni di padre, ammazzato sotto casa a colpi di pistola.
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Intervista a Sergio Romano

Da una riflessione sul Testamento biologico prende avvio una lunga ed approfondita intervista con Sergio Romano, liberale, conservatore, laico.

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Quattro gatti

Antonio Di Bella, direttore del TG3, rimuove dall’incarico di vaticanista il proprio giornalista Roberto Balducci, per una battuta sul Papa. In poche righe Michele Serra mette a fuoco il cuore della vicenda.

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Eluana Englaro

Eluana Englaro è giunta ad Udine, nella clinica in cui una equipe medica applicherà il decreto della Corte di Appello di Milano per la sospensione di alimentazione ed idratazione. Una vicenda sulla quale la politica ha chiassosamente stra-detto la sua, una ragazza nei cui confronti pietas ed amore cristiano sono stati sopraffatti dall’ideologia.

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Si può contestare il Papa?

Alla fine l’anno accademico dell’Università “La Sapienza” è stato inaugurato senza la presenza di Benedetto XVI.

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